La figura a cui ci siamo ispirati per il FILFest 2018 è Margherita Hack: astrofisica, accademica e divulgatrice scientifica, internazionalmente nota e per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. E’ stata la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico, quello di Trieste alla cui testa è rimasta per 23 anni contribuendo al suo sviluppo anche a livello internazionale.
La Hack si impegnò sempre per difendere le proprie posizioni, senza temere il giudizio espresso dalle autorità politiche, religiose e dall’opinione pubblica: vegetariana, atea, sostenitrice delle coppie gay e dell’eutanasia legale, la scienziata fiorentina prestò sempre il suo volto e le sue parole per battersi a favore dei diritti civili e sociali per una società felice. La sua attività intensa da divulgatrice scientifica la portò a rendere comprensibili temi complessi al grande pubblico attraverso pubblicazioni conferenze, partecipazioni televisive.
E’ grazie a lei che oggi pensare all’astrofisica non fa più paura e guardiamo le stelle sentendoci parte del cosmo.
Ma ci siamo ispirati a lei anche per un libro di cui è stata coautrice con